Non possono passare inosservate le valutazioni di JP. Morgan, una delle maggiori Banche d’affari del mondo, in merito alla progressione della variante omicron. Secondo gli analisti della Banca americana, l’accelerazione del virus non solo non dovrebbe avere alcun impatto sulla crescita a livello globale, ma addirittura potrebbe significare che ci stiamo avvicinando a grandi passi alla fine della pandemia.
In effetti, come ormai noto, le conseguenze medico-sanitarie, almeno per chi è vaccinato, sono, nella stragrande maggioranza dei casi, assimilabili a quelle di un raffreddore (da qui il neologismo che il Covid si sta “raffreddorizzando”): non è un caso che in molti Paesi si stanno valutando minori restrizioni (per es, negli USA la riduzione della quarantena a 5 giorni, da noi, per i vaccinati, idem, se non addirittura 3 giorni, in Sud-Africa nessuna restrizione (infatti i contagi sono “decollati” a oltre 500.000 in un giorno), appunto per favorire, con l’accelerazione della trasmissione, seppur “controllata”, del virus la sua contestuale perdita di forza. Il rischio, nel caso si mantenessero le attuali norme restrittive, sarebbe un fortissimo incremento di individui bloccati in casa, che si tradurrebbe sostanzialmente in una nuova forma di lockdown, questo si pericolosissimo per mantenere la “rotta” della ripresa.
Chi non la pensa così sono indubbiamente le autorità cinesi: a Xian, la metropoli di 13 ML di abitanti in cui, la settimana scorsa, era stato individuato un focolaio (127 contagi), il virus fa di nuovo paura. I casi totali, in poco meno di 1 mese, sarebbero 810, un numero quasi insignificante per i nostri standard, ma sufficiente per indurre le autorità locali a proclamare un nuovo lockdown “duro” (per es, è permesso ad un’unica persona di ogni nucleo famigliare di uscire ogni 2 giorni per le emergenze o le spese alimentari). Il “peccato originale” certamente pesa nella scelta di una linea così dura e intransigente, senza contare che tra neanche 2 mesi inizieranno da quelle parti i Giochi Olimpici invernali: nuovi contagi di massa, con il rischio di chiusure, se non annullamento delle manifestazioni sportive, costituirebbero un nuovo danno di immagine gravissimo, con ricadute economiche, se non addirittura politiche, certe.
Al di là della potenza asiatica, comunque è oramai evidente che si inizia a pensare che con il virus si può “convivere”, facendolo diventare qualcosa gestibile , grazie anche all’arrivo di nuovi vaccini, seppur tutti siamo consapevoli che il rischio sia, almeno nel breve periodo, quello di sottoporsi a vaccinazioni ripetute e sempre più ravvicinate.
Intanto, però, si preannuncia un Capodanno fatto di rinunce, di “raduni” familiari ristretti, di feste in piazza abolite, di viaggi e vacanze annullate (non a caso il settore turistico alberghiero, nel nostro Paese, rischia una nuova, pesante crisi, con risvolti occupazionali non indifferenti).
Il record di contagi che si sta osservando in questi giorni (solo nella giornata di ieri 178.000 casi in Francia, circa 130.000 in Gran Bretagna – senza considerare la Scozia e l’Irlanda del Nord – , 78.000 da noi)in altri momenti avrebbe fatto cadere i mercati. Osserviamo, invece, una relativa calma, a conferma della convinzione da parte degli operatori che, per quanto i numeri siano ai massimi, la situazione è oggi molto più gestibile. Il calo di ieri sera a Wall Street può quindi essere “derubricato” a normali prese di beneficio dopo i rialzi degli ultimi giorni, anche in previsione della chiusura dell’anno.
Questa mattina piazze asiatiche all’insegna della debolezza, con cali che vanno dal – 1% di Hong Kong, al – 0,90% di Shanghai, al – 0,56% di Tokyo. Sulla parità invece l’India, mentre Seul perde circa lo 0,90%.
Futures moderatamente positivi, soprattutto sull’altro lato dell’oceano.
Petrolio ancora in, seppur moderato, rafforzamento, con il WTI texano a $ 76,17.
Gas naturale a $ 3,975. Da notare che le quotazioni del gas europeo, dopo i massimi spaventosi della settimana scorsa, quando ha raggiunto € 185 per megawattora, confermano l’inversione del trend, assestandosi, nella giornata di ieri, a € 106.
Oro in calo, a $ 1.806 (- 0,30%).
Spread in marginale recupero, a 132,5 bp, che mantengono il rendimento del BTP sempre tra l’1.05 e l’1,10%.
€/$ senza scossoni, sempre a 1,13.
Sempre debole il bitcoin, a $ 47.600 circa ( – 3%).
Ps: tutti ricordiamo la caduta delle scale mobili del 23 ottobre 2018 alla fermata Repubblica della metropolitana di Roma in cui rimasero feriti alcuni tifosi del CSKA Mosca. A distanza di 3 anni ieri sono state riaperte. Direi quasi in tempi record…A scanso di equivoci, si sta parlando di scala mobile per l’accesso alla stazione della metropolitana, non del ripristino della scala mobile intesa come “ammortizzatore sociale”, abolita negli anni 90 e la cui reintroduzione quella sì avrebbe giustificato tempi di “concertazione” non brevi…